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Padoan
cambia toni La tiritera entusiastica Il
ministro dell’economia Padoan, ha cambiato improvvisamente idea e da scettico
che sembrava al meeting di Rimini, la settimana scorsa, si è convinto alle
ragioni dell’ottimismo. Un quadro favorevole dell’economia, ha detto in un intervista a “Il Messaggero”, potrebbe consentire al
governo di gestire più agevolmente i tagli di tasse annunciati dal premier.
Non si tratterebbe solo della la casa, ma persino di altro a
cui si sta lavorando. Accontentiamoci al momento del solo taglio delle
tasse sulla casa. Prediamo volentieri atto che non sia
un'azione estemporanea del governo, “ma parte di una strategia fiscale
iniziata nel 2014 con gli 80 euro, proseguita nel 2015 con il taglio
dell'Irap, e che continuerà fino al termine della legislatura”, come ha
spiegato Padoan. Non dubitiamo di questo. Semmai non vediamo il miglioramento
delle condizioni generali. Il ministro Padoan ha ascoltato il governatore
della Bce Draghi? Perché a leggere l’intervista al quotidiano romano
sembrerebbe proprio di no. Draghi parla di stime della ripresa più lenta quando Padoan descrive un quadro favorevole. Forse
che Padoan vuole smentire il governatore della Banca centrale? O forse, nel
governo, con tutte le difficoltà insolute, ci si inizia ad abbandonare alle
illusioni? Temiamo la seconda, altrimenti un uomo esperto come Padoan non
avrebbe sottovalutato le tensioni tra Bruxelles e Roma proprio riguardo il taglio della Tasi. “Perché Roma, 4 settembre 2015 |
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